Negli ultimi anni, mentre i sistemi sanitari e di assistenza sociale tendevano a diventare sempre più rigidi e le spese e i premi per assicurazioni sanitarie sono aumentati in diversi paesi, i consumatori hanno iniziato a cercare cure più economiche. Tutto ciò ha portato allo sviluppo del turismo sanitario. La crescita di questo mercato di nicchia è stata prontamente identificata dai fornitori di servizi medici che hanno riconosciuto le opportunità di promuovere l’accesso a cure di qualità a costi ridotti o procedure non sempre disponibili nei rispettivi paesi d’origine dei pazienti. Il turismo sanitario, definito dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) come “viaggi personali legati alla salute”, fa riferimento a tutti i prodotti ed i servizi acquistati da persone che viaggiano all’estero principalmente per motivi di natura sanitaria o comunque legati al benessere e alla salute psico-fisica. Numerose specializzazioni, tra cui la chirurgia plastica, l’odontoiatria, l’ortopedia, la cardiochirurgia, la fertilità e l’uso delle nanotecnologie, sono state perfezionate da nazioni che mirano a sedurre mercati specifici, acquisendo così un vantaggio competitivo notevole. Ad esempio, l’Ungheria è diventata un punto di riferimento nell’odontoiatria, la Corea del Sud attrae pazienti internazionali per la sua eccellenza in chirurgia estetica e cardiologia, mentre il Messico sta ampliando le sue capacità nell’ortopedia, oltre alle sue già note competenze nell’ambito estetico. 

Nel 2017, la spesa internazionale per il turismo medico ha raggiunto quasi gli 11 miliardi di dollari, in forte crescita rispetto ai 2,4 miliardi del 2000. Questo dato rappresenta un incremento medio annuo pari al 9% circa, in termini nominali e un aumento complessivo del 358% nel periodo tra il 2000 e il 2017. La spesa in questo settore è cresciuta significativamente come percentuale del totale speso dai visitatori internazionali, passando dallo 0,6% nel 2000 all’1,2% nel 2017. 

Gli Stati Uniti dominano il mercato del turismo medico, essendo la destinazione principale con quasi 4 miliardi di dollari di spesa nel 2017. Cifre che rappresentano il 36% della spesa globale per il turismo medico e l’1,9% l’1,9% del totale speso dai turisti stranieri in visita negli USA. La Francia si posiziona seconda, con una spesa medica di 800 milioni di dollari da parte dei turisti nel 2017, pari all’1,3% della spesa turistica totale nel paese. Altri paesi tra cui Turchia, Thailandia, Giordania e Costa Rica si distinguono tra i paesi più grandi in termini di spesa totale per il turismo medico, a riprova del fatto che il turismo sanitario porta benefici non solo ai paesi sviluppati, ma anche alle economie emergenti in via di sviluppo. La forte performance della Turchia è stata supportata dagli investimenti continui del governo nel settore sanitario, dai servizi a basso costo, dal personale altamente istruito e dalle campagne di marketing mirate. Nel 2018 sono stati trattati complessivamente 500.000 pazienti stranieri in Turchia, un trend che da allora è proseguito e non sembra volersi arrestare nei prossimi anni. Allo stesso modo, il governo in Thailandia sta cercando di rendere il paese un hub globale per il turismo sanitario attraverso svariate iniziative, tra cui esenzioni fiscali per gli investimenti in nuove strutture medico-sanitarie. I sei paesi sopra menzionati, insieme a Belgio e Regno Unito, hanno contribuito a quasi tre quarti della spesa globale per il turismo medico nel 2017, un’indicazione di come questo mercato sia “dominato” da un piccolo numero di destinazioni. Nell’analisi della spesa nel turismo medico rispetto al totale delle entrate turistiche, emergono in testa i paesi in via di sviluppo ed emergenti, guidati da Iran, Giordania e Costa Rica. Sebbene gli ultimi dati sull’Iran risalgano al 2000, quando il 18% della spesa turistica era attribuibile ai servizi medici, è verosimile che la situazione sia evoluta da allora. La posizione prominente dell’Iran in questo ambito si fonda su costi medici contenuti, personale altamente specializzato e un forte supporto governativo. Nel 2017, l’Iran ha intensificato la sua presenza nel settore firmando accordi con 13 paesi vicini per agevolare l’accesso al proprio turismo medico. In Costa Rica e Giordania, i servizi sanitari rappresentano rispettivamente il 12% e l’11% della spesa turistica totale, risultato di politiche governative attente e investimenti mirati nel settore. La Costa Rica, in particolare, si distingue per offrire pacchetti vacanza che combinano relax e interventi chirurgici, promuovendo attivamente questa nicchia turistica. Anche l’India, al 12° posto su scala globale nella spesa per il turismo medico, si avvale di robuste politiche governative per sostenere questo settore, inclusi visti specifici e campagne di marketing strategiche, che contribuiscono ad attrarre un numero crescente di turisti internazionali. 

questo “sotto-settore”. Per esempio, in Malaysia, il governo ha identificato il turismo medico come un’area economica chiave, istituendo il Malaysia Healthcare Travel Council (MHTC) per facilitare e promuovere l’industria del turismo sanitario del paese, coordinando collaborazioni tra settori e creando preziose partnership pubblico-privato, sia a livello nazionale che internazionale. Il MHTC, inoltre, mira a creare un’esperienza di viaggio sanitario senza soluzione di continuità, attirando pazienti da diverse regioni, tra cui Indonesia, Myanmar, Vietnam e Cina. Similmente, l’India ha implementato diverse strategie per promuovere il turismo medico, come la partecipazione a eventi internazionali e la diffusione di materiali pubblicitari. L’Indian Healthcare Federation ha contribuito fornendo delle guide online per facilitare l’ottenimento di informazioni sulle varie strutture ospedaliere presenti nel paese. In Corea del Sud, il Ministero della Salute e del Benessere insieme al Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo gestiscono il centro informazioni sul turismo medico presso l’aeroporto internazionale di Incheon a Seoul per la comodità dei turisti stranieri che potrebbero voler prenotare procedure mediche e servizi turistici aggiuntivi dopo essere arrivati nel paese. Le strategie di marketing della Corea del Sud si sono concentrate su destinazioni e distretti selezionati all’interno di Seoul. Un esempio è il distretto di Gangnam, diventato famoso per il turismo medico, in particolare per le procedure di chirurgia estetica. Il governo sudcoreano ha collaborato strettamente con partner del settore privato, in particolare il LOTTE City Hotel Mapo a Seoul, la cui azienda madre è il WTTC Member LOTTE Group. Il LOTTE City Hotel collabora con i principali ospedali e cliniche in Corea del Sud, fornendo servizi e vantaggi speciali ai turisti medici, sostenendo così il turismo medico nel paese. Il Portogallo, in partnership con Turismo de Portugal e il World Travel & Tourism Council (WTTC), ha lanciato la campagna #Brelcome Health. Questa iniziativa è specificamente progettata per attrarre i turisti del Regno Unito che cercano trattamenti sanitari in Portogallo. In questa campagna, il Portogallo si impegna a fornire servizi sanitari di elevata qualità attraverso tre dei suoi principali fornitori privati di assistenza sanitaria: Lusiadas, CUF e Hospital da Luz. Inoltre, è stato introdotto il ‘Passaporto Sanitario del Portogallo’, un’offerta che prevede servizi sanitari premium, inclusi sia assistenza di emergenza che medicina preventiva, per i visitatori internazionali. Negli Emirati Arabi Uniti, e in particolare ad Abu Dhabi, si è verificata una collaborazione significativa tra Etihad Airways, la compagnia aerea nazionale membro del WTTC, e la Cleveland Clinic di Abu Dhabi. Questo accordo, il primo del suo genere nella regione tra una compagnia aerea e un’istituzione sanitaria, mira a promuovere Abu Dhabi come una destinazione di primo piano per il turismo medico. L’accordo prevede che Etihad Airways offra pacchetti di viaggio dedicati al turismo sanitario, comprendenti voli, alloggio e trattamenti medici presso le strutture convenzionate. Questa partnership, annunciata nell’ottobre 2019, rientra nella strategia più ampia di Abu Dhabi, supportata dal Dipartimento della Salute di Abu Dhabi e dal Dipartimento della Cultura e del Turismo, per posizionarsi come un hub di riferimento nel turismo medico. La Costa d’Avorio ha riconosciuto l’importanza del turismo medico e ha incorporato questa iniziativa nella sua strategia turistica per il 2025. Tra le varie riforme previste, una è dedicata specificamente al settore della salute. Il governo ivoriano sta lavorando per rendere Abidjan un centro regionale per l’assistenza sanitaria accessibile e di alta qualità. A sostegno di questa visione, la Costa d’Avorio sta sviluppando servizi di ospitalità mirati, collaborando con agenzie di viaggio per creare pacchetti medici e stringendo accordi con assicurazioni sanitarie internazionali. L’obiettivo per il 2025 è di attirare 40.000 pazienti internazionali all’anno, il che dovrebbe generare 20.000 nuovi posti di lavoro e contribuire con 118 milioni di dollari al PIL nazionale.

Rischi ed ostacoli al turismo sanitario

Nonostante gli innumerevoli risvolti positivi di questa nicchia di mercato, esistono degli aspetti meno positivi su cui è importante riflettere. I rischi principali riguardano la possibilità di affrontare problemi legali ed etici, differenze nei protocolli sanitari, e difficoltà nella comunicazione a causa di barriere linguistiche e culturali. Inoltre, la questione della continuità delle cure è particolarmente rilevante: i pazienti possono trovarsi a dover gestire complicazioni o necessità di cure post-intervento una volta ritornati nel proprio paese, senza una coordinazione efficace tra i professionisti sanitari. Secondo un rapporto della Patients Beyond Borders, si stima che circa 1,4 milioni di americani abbiano viaggiato all’estero per cure mediche nel 2020, con un risparmio medio del 40-80% sui costi rispetto ai prezzi interni. Giusto per fare un esempio a tal proposito, prendiamo in esame una procedura di angioplastica che negli Stati Uniti ha un costo di circa $47.000, mentre la stessa procedura ha un costo di circa $12.000 in Messico. In questo esempio specifico, i pazienti oltre a potersi permettere i costi del trattamento, possono sostenere tranquillamente anche quelli relativi al viaggio, ad una frazione della somma che spenderebbero nel loro paese d’origine. Questo tipo di scelte non sono esenti da rischi. In particolare parliamo di pratiche mediche non regolamentate o di standard qualitativi inferiori, oltre alla possibilità di complicazioni dovute a viaggi aerei post-operatori o alla mancanza di un adeguato periodo di recupero sul posto. 

A questo proposito, la telemedicina sta emergendo come una soluzione vitale per superare alcuni di questi ostacoli. La telemedicina, l’erogazione di servizi sanitari a distanza, ha visto una crescita esponenziale, specialmente durante la pandemia di COVID-19. 

Questa tecnologia consente ai pazienti di ricevere un’assistenza continua, riducendo il rischio di complicazioni e migliorando la comunicazione tra i professionisti sanitari. Inoltre, offre la possibilità di secondi pareri da specialisti internazionali senza la necessità di viaggiare fisicamente, abbattendo ulteriormente le barriere alla cura. L’espansione della telemedicina è destinata a continuare, con proiezioni che indicano un mercato globale previsto di 175,5 miliardi di dollari entro il 2026, secondo un rapporto di Market Research Future. Secondo un altro rapporto di Grand View Research, si prevede, invece, che raggiungerà un valore di mercato di 298,9 miliardi di dollari entro il 2028. Questa crescita è stimolata dall’innovazione tecnologica, dall’aumento della consapevolezza sulla salute e dalla crescente accettazione della cura a distanza sia da parte dei pazienti che dei professionisti sanitari. La telemedicina, dunque, emerge come un elemento chiave per mitigare i rischi connessi al turismo sanitario e potenziarne i benefici, con un trend in netta espansione ed un impatto crescente sul settore sanitario globale.

Analisi del mercato del turismo medico per regione

Nel 2023, il mercato del turismo medico in Europa è stato il più alto, acquisendo oltre il 60% del mercato complessivo. La domanda regionale per ricavi è stata guidata dall’Italia e dalla Spagna, che insieme rappresentano una parte significativa del mercato del turismo medico nel 2023. Si prevede che l’Europa mantenga la quota più grande entro il 2027, rappresentando una parte consistente del mercato globale del turismo medico con un tasso di crescita previsto superiore al 10% dal 2023 al 2027. L’Europa dispone di un’infrastruttura sanitaria avanzata con tecnologie all’avanguardia e medici altamente qualificati, il che la rende una località attraente per il turismo medico. La maggior parte dei paesi europei ha professionisti medici che parlano inglese, il che facilita la comunicazione con i pazienti internazionali. Inoltre, gli standard sanitari e la compatibilità nei paesi europei sono in linea con gli standard internazionali.

Paesaggio competitivo del mercato del turismo medico

Il mercato del turismo medico è altamente competitivo, con numerose aziende che cercano di attrarre clienti. Il mercato del turismo medico ha registrato un significativo rimbalzo negli ultimi anni grazie all’alleggerimento delle restrizioni di viaggio dopo la pandemia da COVID-19. Per rimanere competitivi, le aziende del turismo medico devono offrire tecnologie avanzate e all’avanguardia per i trattamenti insieme a prezzi competitivi. I concorrenti devono investire pesantemente in tecnologie sanitarie digitali come la telemedicina, il monitoraggio remoto dei pazienti, i fascicoli medici elettronici, ecc. in modo da poter fornire cure post-trattamento ai pazienti. Le aziende devono cercare di raggiungere gli standard di qualità più elevati per ottenere l’accreditamento da parte di organizzazioni come JCI, NABH, ecc. per attirare nuovi pazienti. Le società leader a livello globale, in questo settore, sono le seguenti: • Mayo Clinic • The Cleveland Clinic Foundation • Singapore General Hospital • Raffles Medical Hospital • Charite University Hospital of Berlin • Bumrungrad Hospital Public Company Ltd. • Seoul National University Hospital • Bangkok Chain Hospital Public Co Ltd. • Asklepios Kliniken GmbH & Co. KGaA • Apollo Hospitals Enterprise Ltd Conclusione Il turismo medico è diventato un importante mercato di nicchia negli ultimi anni, supportato da varie politiche governative e iniziative del settore privato in tutto il mondo. I paesi hanno riconosciuto le opportunità che il turismo sanitario porta come catalizzatore per lo sviluppo sociale ed economico ed il suo potenziale nel sostenere l’istruzione di qualità, lavoratori altamente qualificati, politiche turistiche di accesso favorevoli, promozione dell’attrattiva del paese e infrastrutture ben sviluppate all’interno dello stesso. Il WTTC prevede che con le giuste politiche, supporto e regolamentazione, il turismo medico possa continuare a crescere sia nelle economie sviluppate che in quelle emergenti. L’Italia, in particolare, nonostante sia stata assieme alla Spagna, una delle capofila in Europa in questo settore negli ultimi anni, potrebbe vedere un’espansione ancora più forte nei prossimi anni. Questo perché attualmente, lo sviluppo del turismo sanitario è estremamente frenato da tempistiche e rigidità burocratica, tipiche dello Stivale. Nei prossimi anni, l’augurio è quello di veder nascere un sistema di incentivazioni di natura economica, fiscale e burocratica per gli operatori e le strutture di questa nicchia. E tu conoscevi questo nuovo trend emergente? Facci sapere la tua nei commenti!