TRUMP 2.0

L’eventuale secondo mandato di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe ripresentare scenari economici positivi simili a quelli osservati durante la sua prima amministrazione. Nonostante la difficoltà intrinseca nel prevedere con esattezza gli esiti politici e finanziari, possiamo tentare di delineare come potrebbe evolversi l’economia statunitense sotto la sua guida e dunque, l’impatto che potrebbe avere sui mercati. 

La rielezione di Trump per un nuovo mandato appare sempre più concreta, specialmente dopo il primo dibattito presidenziale con Joe Biden, il quale non ha scosso significativamente i mercati finanziari. Anzi, abbiamo notato movimenti interessanti, in particolare nel mercato obbligazionario: il rendimento dei titoli di stato USA a 10 anni ha registrato un incremento di circa 0,2 punti percentuali, attestandosi al 4,48%, mentre il rendimento dei titoli a due anni è aumentato della metà. Gli investitori obbligazionari sembra che abbiano già scontato la prospettiva che con Trump 2.0 i deficit federali potrebbero essere più ampi, l’economia potrebbe essere più forte e l’inflazione potrebbe essere più alta.

Un ritorno di Trump potrebbe quindi rinnovare le politiche favorevoli al mercato, come i tagli fiscali del 2017 previsti per scadere alla fine del 2025. Inoltre, il suo piano di aumentare le tariffe sulle importazioni dalla Cina del 60% e del 10% sulle altre importazioni potrebbe portare a tensioni commerciali, ma allo stesso tempo stimolare l’industria interna.

Nonostante queste premesse, l’impatto delle politiche della Casa Bianca dipenderà in gran parte dalle decisioni del Congresso, che può alterare o diluire le proposte presidenziali. Inoltre, il panorama economico degli USA è notevolmente influenzato da fattori esterni alla politica, come l’innovazione tecnologica e l’imprenditorialità. L’economia americana si sta diversificando e diventando meno sensibile ai tassi di interesse, segnali che suggeriscono una continua crescita della produttività.

Le politiche di deregolamentazione proposte da Trump potrebbero ulteriormente liberare le potenzialità del settore imprenditoriale, soprattutto se la Corte Suprema continuerà a limitare il potere regolatorio delle agenzie federali. Queste azioni potrebbero non solo stimolare l’economia, ma anche contenere l’inflazione attraverso un incremento nella produzione di petrolio e gas.

È fondamentale ricordare che la storia economica degli Stati Uniti ha dimostrato una resilienza indipendente dalla politica presidenziale, ma le amministrazioni di Trump presentano specifici rischi, come l’eventuale guerra commerciale o un aumento del deficit che potrebbe destabilizzare l’economia globale. Nonostante ciò, il sistema di pesi e contrappesi politici negli USA svolge un ruolo cruciale nel moderare le politiche più estreme, garantendo un certo equilibrio indipendentemente dall’esito delle elezioni.