Nel 2012, HSBC Holdings (HSBC), una tra le più imponenti banche a livello globale, è stata multata di 1,9 miliardi di dollari per aver facilitato il riciclaggio di denaro dei cartelli della droga messicani. Oltre a questa, la banca ha dovuto affrontare sanzioni civili per 665 milioni di dollari, una rivelazione imbarazzante dei difetti nei suoi sistemi di conformità e anti-riciclaggio di denaro (AML). La multa rappresenta una delle sanzioni più elevate mai inflitte a una banca per violazioni della legislazione degli Stati Uniti. Questo episodio ha servito da sveglia per HSBC, spingendola a rafforzare le proprie operazioni e a conservare la propria licenza statunitense. I regolatori hanno adottato tale misura precauzionale per evitare il rischio di crollo di un colosso finanziario, evento che avrebbe potuto scatenare ripercussioni a livello globale. 

Il caso di HSBC non è stato un episodio isolato, ma piuttosto indicativo di un decennio durante il quale le maggiori istituzioni bancarie internazionali sono state sanzionate con multe ingenti per aver processato transazioni illecite a favore di entità criminali e governi sotto sanzione, come Cuba, Iran, Sudan e Siria. Tra i casi emblematici vi sono Credit Suisse, sanzionata con 536 milioni di dollari nel 2009; Barclays, con una multa di 298 milioni nel 2010; ING, colpita da una sanzione di 619 milioni nel 2012; Standard Chartered, multata con 330 milioni nel 2012 e poi nuovamente con 1,1 miliardi nel 2019; BNP Paribas, con una penalità record di 8,9 miliardi nel 2014; e Deutsche Bank, sanzionata con 258 milioni nel 2015. Tutte queste istituzioni sono state ritenute responsabili di aver facilitato transazioni proibite con paesi come Iran e Libia, in flagrante violazione delle direttive dell’Ufficio di Controllo degli Asset Esteri (OFAC). Le violazioni attribuite a HSBC sono state di particolare gravità. La filiale statunitense della banca, HSBC Bank USA, è stata accusata di aver riciclato 881 milioni di dollari provenienti dai cartelli della droga, tra cui il noto Sinaloa in Messico e il Norte del Valle in Colombia, non a causa di semplici disattenzioni, ma come risultato di mancanze strutturali. Un episodio che ha rappresentato la terza occasione in dieci anni – dopo episodi simili nel 2003 e nel 2010 – in cui HSBC è stata chiamata a rispondere di fronte ai regolatori statunitensi, i quali hanno esortato la banca a implementare miglioramenti sostanziali nei propri sistemi di prevenzione delle attività illecite. Nell’ambito dell’accordo siglato nel 2012, HSBC ha riconosciuto di aver contravvenuto alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro l’Iran, adottando strategie elusive per anni, fino al punto di cancellare ogni riferimento al paese per mascherare le transazioni coinvolte. L’origine di queste defaillance risiedeva in una cultura aziendale incline a privilegiare i profitti a discapito dell’etica. Tuttavia, la responsabilità non gravava solo sulla banca ma anche su enti regolatori quali l’Ufficio del Controllore della Valuta degli Stati Uniti (OCC), che, nonostante fosse a conoscenza delle lacune nel sistema anti-riciclaggio di HSBC da anni, non aveva intrapreso azioni decise fino al 2010. Solo allora l’OCC ha iniziato a contestare una serie di mancanze in HSBC, includendo l’accumulo di conti non verificati e la negligenza nel segnalare le necessarie Relazioni di Attività Sospette (SARs). Un campanello d’allarme per tutto il settore bancario, che puntava i riflettori sull’urgente necessità di implementare sistemi di conformità più solidi. 

Nonostante le evidenti minacce legate alle operazioni in Messico, HSBC ha sottovalutato il rischio, classificando il paese in una categoria di minimo pericolo. Il Dipartimento di Giustizia USA ha evidenziato come i vertici di HSBC abbiano sistematicamente trascurato gli avvertimenti che avrebbero dovuto indurli a riconsiderare l’adeguatezza dei loro sistemi di controllo. Un episodio emblematico risale al 2008, quando le autorità messicane informarono il CEO di HSBC Messico dell’esistenza di una registrazione in cui un noto narcotrafficante affermava che HSBC Messico era l’istituzione prediletta per il riciclaggio di denaro contante. Un dettaglio che ha colpito particolarmente le forze dell’ordine statunitensi riguardava l’uso, da parte dei cartelli della droga, di contenitori su misura per adattarsi alle aperture delle casse di HSBC Messico, utilizzati per depositare quotidianamente ingenti somme di denaro. Mentre si dipanavano questi eventi, l’unità di conformità di HSBC si trovava in una condizione di grave sotto-dimensionamento, disponendo di pochissimi addetti incaricati di verificare gli allarmi generati dalle filiali per quanto riguarda trasferimenti di denaro sospetti. Una tale negligenza nella supervisione ha condotto a una serie di infrazioni, tra cui la violazione del Bank Secrecy Act e del Trading with the Enemy Act, oltre ad altre normative. Per affrontare e risolvere queste criticità, HSBC ha introdotto una serie di importanti misure correttive. Tra queste, l’ingaggio di Stuart A. Levey come capo ufficio legale, il cui compito principale è stato quello di potenziare i meccanismi di controllo interni, con un focus particolare sul miglioramento delle procedure di identificazione della clientela. In aggiunta, la banca ha proceduto al recupero dei bonus precedentemente erogati agli esecutivi responsabili delle lacune in termini di conformità. Il riciclaggio di denaro, processo illecito volto a “ripulire” capitali di provenienza criminale rendendoli apparentemente legittimi, mira a occultare l’origine dei fondi. Ciò avviene tramite una sequenza complessa di operazioni bancarie o transazioni commerciali, concepite per ostacolare il tracciamento delle attività illecite da parte delle autorità. Entità note per praticare il riciclaggio includono cartelli della droga, organizzazioni di traffico di esseri umani, reti di contrabbando, criminalità organizzata, gruppi terroristici, appropriatori indebiti, truffatori, nonché aziende coinvolte in frodi fiscali o nell’artificioso gonfiamento dei propri ricavi. Il processo si articola in tre fasi principali:

Collocamento: Fase in cui il “denaro sporco” viene introdotto nel sistema finanziario mediante depositi bancari, gioco d’azzardo, o l’acquisto di beni di valore.

Stratificazione: Creazione di una complessità di transazioni finanziarie per distanziare il denaro dalla sua origine illecita, complicando il lavoro di tracciamento per gli ispettori.

Integrazione: A questo punto, il denaro “ripulito” viene reimmesso nel circuito finanziario come risorsa o patrimonio “legittimo”. Successivamente al pagamento delle sanzioni, HSBC ha sottoposto a revisione la propria rete operativa globale, decidendo di disimpegnarsi da aree di business giudicate eccessivamente rischiose o difficilmente monitorabili sotto l’aspetto della conformità.

La banca ha inoltre notevolmente ridimensionato le proprie attività negli Stati Uniti, cessando l’offerta di servizi di retail banking per focalizzarsi sui mercati asiatici, ritenuti più redditizi. Tale pivot strategico mirava a razionalizzare l’organizzazione operativa della banca, facilitando l’applicazione di standard etici e di conformità. HSBC ha compiuto significativi passi avanti nel consolidare il proprio dipartimento di conformità, ampliando la forza lavoro dedicata e potenziando le risorse per il monitoraggio delle transazioni. Con l’adozione di tecnologie di screening all’avanguardia e lo sviluppo di protocolli mirati, la banca ora si avvale di algoritmi avanzati per il monitoraggio in tempo reale delle operazioni, capaci di evidenziare attività sospette da sottoporre a immediata revisione. Nonostante l’impegno verso un irrigidimento dei processi AML e le misure di conformità, HSBC si è vista attribuire ulteriori sanzioni per violazioni emerse successivamente al 2012. Una rivelazione del Guardian nel 2021 ha messo in luce un report interno di HSBC, evidenziando la scoperta di una presunta rete di riciclaggio di denaro che coinvolgeva transazioni per un valore di 4,2 miliardi di dollari. Ciò ha sollevato interrogativi sulla sufficienza della divulgazione di tali informazioni ai monitor statunitensi, incaricati di supervisionare le riforme di conformità della banca. Nello stesso anno, l’Autorità di Condotta Finanziaria (FCA) britannica ha inflitto a HSBC una multa di circa 88 milioni di dollari per gravi lacune nei suoi sistemi anti-riciclaggio. Dal 2010 al 2018, la banca ha utilizzato sistemi automatizzati per esaminare miliardi di transazioni alla ricerca di anomalie finanziarie. Nonostante l’estensività delle sue operazioni, la FCA ha rilevato deficit significativi in tre ambiti cruciali dei sistemi di monitoraggio delle transazioni di HSBC, tra cui la mancata verifica dell’aggiornamento degli scenari per la rilevazione di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, oltre alla negligenza nella valutazione dell’accuratezza dei dati. Lo scandalo del 2012 ha rappresentato per HSBC e per l’intero settore finanziario un cruciale punto di svolta, culminato in una sanzione di 1,9 miliardi di dollari e un incremento della vigilanza regolatoria. Sebbene siano state avviate riforme, le violazioni successive indicano che il percorso di miglioramento è ancora in corso. Le sfide persistenti di HSBC ricordano al mondo bancario la necessità di elevare continuamente gli standard di conformità ed etici. Questo caso enfatizza l’importanza di adottare pratiche finanziarie solide e responsabili in un settore che rimane esposto al rischio di essere sfruttato per fini illeciti. E tu conoscevi questa storia? Cosa ne pensi? Faccelo sapere nei commenti!