Nel cuore delle Alpi svizzere, tra cime innevate e villaggi pittoreschi, si cela una storia che intreccia mistero, ricchezza e intrighi familiari. Questa è la storia di Nicolas Puech, erede della dinastia Hermès, e delle sue azioni scomparse della celebre casa di moda francese. Un enigma che coinvolge personaggi potenti, rivalità aziendali e questioni legali complesse. Nato il 29 gennaio 1943 a Neuilly-sur-Seine, un elegante sobborgo di Parigi, Nicolas Puech è il pronipote di Thierry Hermès, fondatore dell’omonima casa di moda nel 1837. Hermès iniziò come un laboratorio di finimenti per cavalli, ma si evolse nel tempo fino a diventare uno dei marchi di lusso più prestigiosi al mondo, famoso per le sue sciarpe di seta, le borse Birkin e Kelly e una clientela composta da celebrità e membri dell’alta società. 

Ha nominato Nicolas Borsinger, un rispettato professionista svizzero con esperienza nel Comitato Internazionale della Croce Rossa, come direttore della fondazione. Nel 2023, il mondo finanziario è rimasto sconcertato da una rivelazione sorprendente: Nicolas Puech ha dichiarato di essere senza soldi e di non possedere più le sue azioni di Hermès. Ancora più sconcertante è stata la sua affermazione di non sapere chi ne fosse ora il proprietario. Questa confessione ha scatenato una serie di speculazioni e interrogativi. 

Come potevano essere scomparse le azioni di uno degli uomini più ricchi d’Europa? E chi poteva averle prese? 

Tuttavia, nel 2022, Puech ha improvvisamente licenziato Freymond senza spiegazioni dettagliate, inviandogli una lettera senza nemmeno un incontro faccia a faccia. Freymond, sentendosi tradito, ha presentato un rapporto alle autorità svizzere, sostenendo che Puech stesse cercando di trasferire illegalmente la sua fortuna a un ex dipendente, Jadil Butrak, e alla sua compagna Maria Paz. Secondo Freymond, Puech avrebbe persino tentato di adottare legalmente Butrak per eludere le tasse di successione e annullare gli accordi con la Fondazione Isocrate. Dal canto suo, Puech ha accusato Freymond di “frode gigantesca”, sostenendo che il consulente finanziario avrebbe venduto le sue azioni di Hermès senza il suo consenso, appropriandosi dei proventi. Ha anche suggerito che Freymond potrebbe aver iniziato questa frode già 25 anni fa, forse in collaborazione proprio con Bernard Arnault, il magnate dietro LVMH, rivale storico di Hermès.

Il conglomerato del lusso guidato da Bernard Arnault, uno degli uomini più ricchi del mondo. All’inizio degli anni 2000, Arnault era alla ricerca di nuove acquisizioni per espandere il suo impero. Nel 2001, un dipendente di LVMH ha contattato Freymond, chiedendogli di aiutare Arnault ad acquisire una quota significativa di Hermès. Utilizzando metodi complessi e poco trasparenti, tra cui equity swaps e transazioni garantite da collaterali, Arnault è riuscito ad accumulare una partecipazione significativa in Hermès senza destare sospetti immediati. 

Nonostante le tensioni, Arnault ha negato qualsiasi intento ostile, ma la famiglia Hermès ha visto questo come un attacco diretto alla loro indipendenza. In questo contesto, alcuni membri della famiglia hanno iniziato a sospettare che Puech potesse aver venduto le sue azioni a Arnault, alimentando ulteriormente le tensioni familiari. Un elemento cruciale in questa vicenda è la natura delle azioni detenute da Puech. A differenza degli altri membri della famiglia, che possiedono azioni nominative registrate a loro nome, Puech aveva ricevuto azioni al portatore. Queste azioni non sono registrate sotto un nome specifico, rendendo difficile tracciare il vero proprietario e facilitando trasferimenti non documentati. Le azioni al portatore sono spesso criticate perché possono essere utilizzate per attività illecite, come il riciclaggio di denaro o l’evasione fiscale. In molti paesi, sono state abolite o severamente regolate. Nel caso di Puech, questa tipologia di azioni ha reso ancora più complesso determinare il destino delle sue partecipazioni in Hermès. Secondo le accuse di Freymond, Puech avrebbe trasferito proprietà e beni significativi a Jadil Butrak e Maria Paz, che vivono con lui da oltre vent’anni. Butrak, originario del Marocco, era stato inizialmente assunto come giardiniere, mentre Maria Paz aveva lavorato come domestica. Freymond sostiene che la coppia abbia esercitato un’influenza indebita su Puech, portandolo a isolarlo dal resto del mondo e a trasferire loro proprietà in Spagna, Portogallo e Svizzera. L’adozione legale di Butrak, secondo Freymond, sarebbe un tentativo di evitare le tasse di successione e di annullare gli accordi con la Fondazione Isocrate. Puech, tuttavia, descrive Butrak e Paz come la sua famiglia. Il suo avvocato, Jörn Albert Bostelmann, ha dichiarato che vivono insieme in una comunità felice e che le accuse di Freymond sono infondate. La situazione è diventata ancora più complicata quando Puech ha presentato tre denunce penali contro Freymond a Ginevra, accusandolo di frode massiccia. Ha chiesto che Bernard Arnault e LVMH fossero coinvolti nelle indagini, suggerendo che potrebbero avere informazioni cruciali sul destino delle sue azioni. Le autorità svizzere si trovano ora di fronte a un caso complesso, con accuse che vanno dalla frode alla manipolazione emotiva.

La Fondazione Isocrate è in stallo, senza ricevere i fondi promessi, e Hermès ha dichiarato di non poter confermare se Puech possieda ancora le sue azioni. Bernard Arnault, noto per la sua abilità negli affari e per le sue tattiche aggressive di acquisizione, rimane una figura chiave in questo enigma. Sebbene abbia negato qualsiasi comportamento scorretto nel tentativo di acquisire Hermès, le speculazioni sul suo coinvolgimento persistono. Se Arnault avesse effettivamente acquisito le azioni di Puech, ciò potrebbe spiegare la scomparsa delle stesse. Tuttavia, senza prove concrete, queste rimangono solo supposizioni. La storia di Nicolas Puech è un intricato intreccio di famiglia, finanza e mistero. Le domande rimangono senza risposta: dove sono finite le azioni di Puech? Chi ne è il vero proprietario? E quali saranno le conseguenze per la famiglia Hermès e per la Fondazione Isocrate? Questo caso mette in luce le complessità della gestione di grandi fortune e le sfide che possono sorgere quando la fiducia viene tradita. In un mondo dove il denaro e il potere spesso si intrecciano con l’intrigo, la storia di Puech serve come monito sulle potenziali insidie della ricchezza. Mentre le indagini continuano, l’attenzione rimane focalizzata su Ginevra, Parigi e le Alpi svizzere, in attesa che la verità emerga. Fino ad allora, il mistero delle azioni scomparse di Nicolas Puech continuerà ad affascinare e intrigare, unendo gli elementi di un thriller finanziario con le reali complessità della vita delle élite europee. Al di là del dramma personale e familiare, questa vicenda solleva questioni più ampie sulla trasparenza nel mondo finanziario, sull’uso di strumenti come le azioni al portatore e sulle dinamiche di potere all’interno delle grandi dinastie imprenditoriali. Per il pubblico generale, la storia offre uno sguardo raro dietro le quinte di una delle famiglie più riservate e potenti d’Europa. R

icorda che, indipendentemente dalla ricchezza o dallo status, le questioni di fiducia, le rivalità e le complessità umane rimangono universali. Mentre attendiamo ulteriori sviluppi, resta da vedere se queste azioni verrano ritrovate, o se questo enigma rimarrà per sempre avvolto nel mistero.