Negli ultimi mesi, il mercato obbligazionario sta lanciando un messaggio chiaro: l’epoca in cui si potevano parcheggiare i propri soldi in investimenti a breve termine è finita. La decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale ha innescato una serie di reazioni, con gli investitori che ora si trovano a rivedere le loro strategie per affrontare il nuovo contesto economico. A seguito dell’ultimo taglio dei tassi, i rendimenti a breve termine sono rimasti relativamente stabili. Il tasso sui Treasury a due anni si è fermato al 3,573%, mentre i tassi a lungo termine, come il rendimento del Treasury decennale, sono saliti di 7,8 punti base al 3,727%. Questo ha ampliato la differenza tra i titoli a breve e a lungo termine, con la curva dei rendimenti che ha raggiunto i 15,3 punti base, il livello più alto da giugno 2022. Si tratta di un fenomeno noto come “bear steepener”, che indica l’aumento della percezione del rischio tra gli investitori, i quali richiedono un rendimento maggiore per prestare denaro a lungo termine. La Federal Reserve ha inoltre segnalato che sono in arrivo ulteriori tagli, con i mercati che stimano una probabilità del 60-40 che venga ridotto un altro mezzo punto percentuale nella riunione del 7 novembre.
C’è anche una crescente possibilità di un terzo taglio il 18 dicembre. Questi sviluppi richiedono una revisione delle strategie di investimento, soprattutto per coloro che cercano di ottenere rendimenti più elevati in un contesto di tassi in calo.
Treasury Bond e l’iShares 3-7 Year Treasury Bond sono ottime alternative. Questi fondi hanno mostrato stabilità nell’ultima settimana, mentre il più volatile iShares 20+ Year Treasury Bond ha registrato una perdita del 3% in sei giorni. Gli investitori dovrebbero anche considerare le obbligazioni societarie di alta qualità. Khanduja sostiene che i fondamentali delle aziende restano solidi e che anche le obbligazioni con rating “junk”, leggermente al di sotto del grado d’investimento, offrono opportunità interessanti.
Secondo Morningstar, fondi come il Vanguard Short-Term Corporate Bond (con rendimenti attorno al 4%) e il Vanguard Intermediate-Term Corporate Bond (fino al 5,4%) rappresentano buone scelte. Lazard Asset Management ha aggiunto che molte società hanno rafforzato i propri bilanci, riducendo il livello di indebitamento e gestendo il capitale con maggiore cautela, rendendo le obbligazioni corporate un’opzione affidabile in questo momento. I titoli convertibili, che offrono la possibilità di essere trasformati in azioni, sono un’altra soluzione interessante in questo contesto. Fondi come il Calamos Convertible Equity Alternative ETF o il Fidelity Advisor Convertible Securities permettono agli investitori di beneficiare sia del calo dei tassi d’interesse sia dell’eventuale rialzo dei mercati azionari.
Anche le azioni con alti dividendi rappresentano una valida alternativa per ottenere rendimenti stabili. Questi titoli sono meno esposti alle fluttuazioni dei tassi d’interesse rispetto alle obbligazioni e offrono un’opportunità di crescita a lungo termine. Matt Lloyd, capo stratega di Advisors Asset Management, suggerisce di investire in aziende del settore difesa, finanziario e dei beni di consumo di base, che potrebbero trarre beneficio sia dalla stabilità dei dividendi sia da possibili aumenti della spesa pubblica, indipendentemente dall’esito delle prossime elezioni presidenziali.
Oltre alle obbligazioni e alle azioni con dividendi, un altro elemento chiave che sta sostenendo i mercati azionari è la pratica dei buybacks, ovvero i riacquisti di azioni proprie da parte delle aziende. Quando una società compra le proprie azioni, riduce il numero totale di titoli in circolazione, aumentando il valore delle azioni rimanenti. Questo spesso porta a un aumento dei prezzi delle azioni, rendendole più attraenti per gli investitori.
Secondo Deutsche Bank, le società dell’indice S&P 500 stanno aumentando i loro programmi di buyback, con una stima che potrebbe raggiungere i 1,2 trilioni di dollari nel 2025, rispetto al ritmo attuale di circa 1 trilione di dollari all’anno.
Questo fenomeno è in parte alimentato dall’aumento degli utili aziendali e dal desiderio delle imprese di restituire valore agli azionisti. I buybacks stanno contribuendo a sostenere il mercato azionario, che ha visto afflussi di 38,5 miliardi di dollari nella settimana conclusa mercoledì scorso, il livello più alto degli ultimi due mesi. Questi dati indicano che gli investitori stanno approfittando dell’attuale contesto di buyback e continuano a vedere nei mercati azionari un’opportunità di crescita, soprattutto in settori con forte flusso di cassa. Se da un lato le azioni hanno attratto afflussi per 38,5 miliardi di dollari nella settimana conclusa mercoledì scorso, il dato più alto negli ultimi due mesi, dall’altro, anche i fondi obbligazionari hanno registrato un afflusso netto di 15,4 miliardi di dollari, confermando che gli investitori stanno cercando di bloccare rendimenti elevati prima che i tassi scendano ulteriormente.
Al contrario, per quanto riguarda i fondi del mercato monetario, che investono in titoli a breve termine e di alta qualità, stiamo assistendo a un cambiamento nelle preferenze degli investitori. Dopo essere stati considerati un rifugio sicuro per mesi, questi fondi hanno visto un deflusso netto di 7,5 miliardi di dollari, segnando il primo calo in nove settimane. Questo è un chiaro segnale che gli investitori stanno cercando rendimenti più stabili e duraturi, spostandosi verso asset più remunerativi.
Con la Federal Reserve che prosegue nella sua politica di taglio dei tassi, il panorama degli investimenti sta cambiando radicalmente.
Gli investitori si stanno adattando cercando di massimizzare i rendimenti in un contesto di tassi d’interesse bassi. Le obbligazioni corporate di alta qualità, i titoli convertibili e le azioni con dividendi elevati stanno emergendo come i nuovi protagonisti del mercato, mentre i fondi monetari e gli strumenti a breve termine stanno perdendo il loro fascino. I tassi bassi potrebbero durare fino al 2025, e mentre il mercato evolve, anche gli investitori devono farlo. Le opportunità esistono, ma solo per chi è disposto a rivedere le proprie scelte e rischiare in modo intelligente.
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