Il MedioCredito Centrale (MCC) svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema finanziario italiano, posizionandosi come un’entità unica che, pur non essendo una banca tradizionale nel senso più stretto del termine, opera con funzionalità che ricordano quelle di un istituto bancario, focalizzandosi in particolare sul sostegno alle piccole e medie imprese (PMI). Il MCC, quindi, si colloca in una dimensione ibrida nel panorama finanziario: agisce come motore di sviluppo economico, con uno sguardo particolare verso il Mezzogiorno d’Italia, e si impegna attivamente nel supporto delle imprese attraverso finanziamenti, garanzie, e altre forme di assistenza finanziaria. MedioCredito Centrale (MCC) fu istituito nel 1952 per iniziativa del Governo De Gasperi, attraverso la Legge n. 949/52, originariamente come ente pubblico sotto la denominazione di Istituto Centrale di Credito per le Medie e Piccole Imprese. Successivamente, nel 1962, cambiò nome in Istituto Centrale per il Credito a Medio Termine e, in seguito, adottò la denominazione definitiva di MedioCredito Centrale.
Nel 1994, MCC fu trasformata in società per azioni (S.p.A.) e privatizzata nel 1999, quando il Ministero del Tesoro la vendette alla Banca di Roma per un corrispettivo di 3.900 miliardi di lire. Nel 2008, l’istituto fu rinominato UniCredit MedioCredito Centrale S.p.A. La legge n. 191 del 2009 stabilì la creazione di una banca dedicata al finanziamento di progetti nel Mezzogiorno, con l’obiettivo di supportare le piccole e medie imprese (PMI), incentivare la creazione di nuove aziende e promuovere l’internazionalizzazione e l’innovazione nel Sud Italia. Nel 2011, Poste Italiane S.p.A. acquisì l’intero capitale di UniCredit MedioCredito Centrale per 136 milioni di euro, ribattezzandola Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale S.p.A., operativa dal febbraio 2012. Infine, il 7 agosto 2017, è stata completata la vendita del 100% del capitale di MCC da Poste Italiane ad Invitalia S.p.A. per 390 milioni di euro, inserendo MCC all’interno della sfera di controllo di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) attraverso Invitalia. Invitalia, agenzia nazionale sotto la direzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze, funge da ponte per il controllo indiretto di CDP su MCC. Questa configurazione sottolinea il ruolo strategico di MCC nel promuovere lo sviluppo economico e il supporto alle imprese, in particolare nel Mezzogiorno d’Italia, riflettendo l’impegno dello Stato nel sostegno all’economia attraverso enti e iniziative a partecipazione statale. La Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta, è controllata al 100% dallo Stato italiano, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo posizionamento garantisce che le sue attività siano direttamente allineate con le strategie di politica economica del governo. In questo modo, il supporto fornito dal MCC alle imprese, attraverso garanzie, finanziamenti, e altre misure di sostegno, si inserisce in un quadro più ampio di strategie di sviluppo economico nazionale. In termini semplici, il MCC può essere considerato una “banca speciale” ma non è una banca nel senso tradizionale del termine, come quelle al dettaglio a cui la maggior parte delle persone fa riferimento per servizi bancari quotidiani. Il suo scopo principale è fornire supporto finanziario alle imprese, specialmente alle PMI, attraverso garanzie, finanziamenti diretti e altri strumenti economici, piuttosto che offrire servizi bancari generali al pubblico. Sebbene MCC ricopra ruoli tipici di un ente bancario, come l’erogazione di crediti e la gestione di garanzie finanziarie, la sua mission va oltre la semplice operatività bancaria. L’ente è stato concepito per rispondere a specifiche esigenze di sviluppo economico, soprattutto per sostenere quelle realtà imprenditoriali che trovano maggiori difficoltà nell’accesso al credito tramite i canali tradizionali. Questa peculiarità lo distingue nettamente dalle banche tradizionali, orientando le sue attività verso obiettivi di politica economica piuttosto che verso la mera redditività finanziaria. Il caso della Banca Popolare di Bari (BPB) rappresenta un importante esempio di intervento pubblico nel settore bancario italiano, segnando un momento critico nella storia bancaria del paese. La Banca Popolare di Bari, istituita nel 1960, ha svolto per decenni un ruolo chiave nello sviluppo economico del Sud Italia, in particolare nella regione Puglia. Tuttavia, negli anni, la banca ha incontrato significative difficoltà finanziarie, culminate in una crisi che ha richiesto un intervento diretto da parte dello Stato italiano. La crisi della Banca Popolare di Bari si è manifestata apertamente nel dicembre 2019, quando il governo italiano, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha approvato un intervento di salvataggio da 900 milioni di euro per la banca. Questa decisione è stata presa in seguito alla rivelazione di perdite significative nel bilancio della banca, che hanno messo in luce una situazione di instabilità finanziaria e gestionale. La Banca d’Italia ha avuto un ruolo cruciale in questo processo, monitorando da vicino la situazione e valutando le opzioni per garantire la stabilità finanziaria e proteggere i depositanti. In risposta alla crisi, la Banca Popolare di Bari è stata sottoposta a un processo di ristrutturazione, che ha incluso l’acquisizione da parte di Mediocredito Centrale (MCC), una banca di sviluppo controllata dallo Stato italiano attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. MCC ha assunto il controllo della Banca Popolare di Bari con l’obiettivo di stabilizzare l’istituto, ristrutturare le sue operazioni e garantire la continuità dei servizi bancari essenziali per le comunità locali e per l’economia del Mezzogiorno. Stessa sorte è toccata alla Cassa di Risparmio di Orvieto. Recentemente, infatti, si è verificata una significativa operazione che ha coinvolto la Cassa di Risparmio di Orvieto: la Banca Popolare di Bari ha ceduto la totalità della partecipazione di controllo detenuta nella CRO, pari al 73,57% del capitale sociale, alla Capogruppo MCC (Mediocredito Centrale). Questa decisione fa parte di un più ampio riassetto organizzativo che ha coinvolto anche altre entità bancarie sotto la guida di Mediocredito Centrale. L’acquisizione da parte di MCC non è stata solo una misura di salvataggio, ma parte di una strategia più ampia per rafforzare il settore bancario meridionale e sostenere lo sviluppo economico della regione. L’intervento ha avuto l’obiettivo di ristabilire la fiducia dei depositanti e degli investitori nella Banca Popolare di Bari, oltre a fornire una base solida per il futuro della banca. MCC ha lavorato per rafforzare la governance, migliorare la gestione del rischio e ottimizzare l’efficienza operativa della BPB. Nell’ambito del suo sostegno alle PMI, MCC gestisce il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, uno strumento cruciale per facilitare l’accesso al credito per le imprese che altrimenti incontrerebbero difficoltà a ottenere finanziamenti. Questo fondo offre garanzie sui prestiti, riducendo il rischio per le banche e incentivando così la concessione di crediti a condizioni favorevoli. La conoscenza e l’utilizzo di questo fondo sono essenziali per le imprese che cercano di espandere le loro attività, innovare o semplicemente gestire le esigenze di liquidità nel breve termine. Il suo funzionamento permette di sbloccare potenziale economico e stimolare l’investimento in settori chiave per lo sviluppo del paese. Attraverso la sua stretta collaborazione con la CDP e il controllo diretto dello Stato, MCC si conferma come un attore fondamentale nel promuovere la crescita economica, la stabilità finanziaria e lo sviluppo equilibrato del territorio italiano. La sua capacità di intervenire direttamente a sostegno delle banche locali e di offrire garanzie e finanziamenti alle imprese sottolinea l’importanza cruciale di questo ente per l’economia nazionale, rendendo il suo operato e le sue iniziative indispensabili per chiunque operi nel settore imprenditoriale italiano… Ma di tutto questo ne parleremo meglio nel prossimo articolo, in cui esploreremo la funzionalità e le caratteristiche dei fondi di garanzia esistenti a disposizione delle PMI italiane. Con i nostri articoli cerchiamo di rendere fruibili informazioni che riguardano tutti noi da vicino, rendendole comprensibili per tutte le tipologie di pubblico. E tu cosa ne pensi? Conoscevi la storia e l’utilità di MCC. Faccelo sapere nei commenti!