É ben noto come Gli Stati Uniti cerchino di rovesciare i governi siriani attraverso diversi mandanti come Israele e la Fratellanza Musulmana fin dagli anni ’70 e, dal 2011, attraverso al-Qaeda, Jabhat al-Nusra, lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, terroristi Jihadisti più radicali e milizie, nonché attraverso consistenti forze militari statunitensi all’interno della Siria.
Di conseguenza, più della metà della popolazione siriana, parliamo di 23 milioni è stata sfollata dalle loro case, 5,5 milioni hanno lasciato il paese e le stime del numero totale di morti, in ciò che l’Occidente definisce “la guerra civile siriana”, variano tra 603.064 e circa 620.000 ad agosto 2023. Il 10 settembre 2023, il Ministero degli Esteri siriano ha inviato una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e al Presidente del Consiglio di Sicurezza Ferit Hoxha, chiedendo di porre fine alle pratiche aggressive e alle violazioni dei principi del diritto internazionale e delle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite, che vengono commesse dagli Stati Uniti d’America e dalle sue forze militari che sono illegalmente presenti su un terzo del territorio della Repubblica Araba Siriana – su più di sessantamila chilometri quadrati – nel nord-est e nella regione di Al-Tanf nel sud-est del paese.
Il Ministero ha sottolineato che gli Stati Uniti d’America e i suoi militari continuano a violare la sovranità e a saccheggiare le ricchezze e le risorse strategiche del paese, con l’obiettivo di esacerbare gli effetti delle misure coercitive unilaterali illegali e privare i siriani delle risorse del loro paese e aumentare la loro dipendenza economica verso l’Occidente.
Il Ministero ha aggiunto che il valore del danno causato al settore del petrolio e delle risorse minerarie siriane a seguito di atti di aggressione, saccheggio e sabotaggio commessi dalle forze statunitensi e dai loro strumenti terroristici ammontava a un totale di 115,2 miliardi di dollari nel periodo dal 2011 alla fine del primo semestre dell’anno 2023. Il Ministero ha dichiarato che le ultime statistiche e stime delle perdite del settore petrolifero in Siria mostrano che il valore delle perdite dirette ammontava a 27,5 miliardi di dollari, risultanti dal seguente: Il furto, lo spreco e la combustione di quantità di petrolio estratte stimate in 341 milioni di barili.
Il saccheggio è di circa 100-130 mila barili al giorno e recentemente ha raggiunto 150 mila barili al giorno oltre a 59,9 milioni di metri cubi di gas naturale e 413 mila tonnellate di gas domestico.
Il valore è di 21,4 miliardi di dollari.
Il Ministero ha continuato, adducendo al fatto che le perdite indirette ammontano a 87,7 miliardi di dollari, che rappresentano il valore dei benefici persi (da petrolio greggio, gas naturale e gas domestico) a seguito di una diminuzione della produzione al di sotto dei tassi pianificati in condizioni di lavoro normali. La Siria ha chiesto che i funzionari americani fossero ritenuti responsabili di questi furti e che l’amministrazione americana fosse costretta a risarcire, porre fine alla presenza illegale delle forze americane e restituire le terre che occupa, i giacimenti di petrolio e gas e altre risorse naturali allo stato siriano per garantire il miglioramento delle condizioni umanitarie e di vita dei siriani.
Sarà questa la volta buona che la comunità internazionale si renderà conto delle terribili ingiustizie che da anni perseguitano la Siria ed il suo popolo?