Nell’articolo di oggi cercheremo di comprendere quale tra i titoli dei due colossi dei pagamenti internazionali sia più interessante e perché. Per poter avere un quadro più completo e comprendere al meglio le nostre considerazioni, invitiamo i nostri lettori a prendere visione del nostro precedente articolo su Mastercard (LINK) in cui abbiamo analizzato il titolo nel dettaglio, accennando alle prime differenze presenti con il suo principale competitor, Visa. Visa è una delle principali società di servizi finanziari al mondo, riconosciuta soprattutto per la sua rete di carte di credito e di debito e per i suoi servizi di pagamento internazionali. La sua storia risale al 1958, quando venne lanciato come un programma pilota della Bank of America sotto il nome di “BankAmericard”. Nel 1976, il nome cambiò in Visa (Verified-International Secure-Autonomous), riflettendo un obiettivo di accettazione e riconoscimento globale. Contrariamente a quanto alcuni potrebbero pensare, Visa non emette direttamente carte né estende il credito ai consumatori. La sua funzione principale è offrire ai suoi istituti finanziari affiliati prodotti che possono poi essere offerti ai loro clienti. Sono le banche affiliate a essere responsabili dell’emissione delle carte, della determinazione dei tassi di interesse e di altri termini. Visa gestisce una delle reti di elaborazione elettronica più estese e sicure al mondo, responsabile di miliardi di transazioni ogni anno. Nel corso del tempo, ha introdotto numerose innovazioni tecnologiche nel settore dei pagamenti. Ad esempio, ha avuto un ruolo centrale nell’introduzione della tecnologia EMV, o tecnologia a chip, che offre un livello di sicurezza superiore rispetto alle bande magnetiche tradizionali. Ha anche sviluppato soluzioni avanzate per pagamenti contactless e mobile. Sebbene Visa sia uno dei nomi dominanti nel settore dei pagamenti, deve far fronte ad una forte concorrenza da parte di altri giganti come Mastercard, American Express e Discover. Inoltre, con l’avanzare della tecnologia e l’emergere di nuovi modelli di business, si trova di fronte a nuovi concorrenti nel mondo dei pagamenti digitali. Operando su scala globale, Visa è anche soggetta a regolamentazioni in molte giurisdizioni, che possono influenzare vari aspetti del suo business, come le commissioni che può addebitare ai commercianti. Nel corso degli anni, la società ha anche dimostrato un impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale, intraprendendo iniziative che vanno dal supporto all’inclusione finanziaria nei paesi in via di sviluppo all’adozione di pratiche aziendali sostenibili. Le azioni di Visa sono state negoziate per la prima volta il 19 marzo 2008 alla Borsa di New York sotto il ticker “V”. C’è una forte probabilità che tu abbia una carta di credito o di debito, e c’è una probabilità altrettanto alta che tu ne possieda almeno una emessa dal tuo istituto bancario o finanziaria, sul circuito Visa. Attraverso la sua rete di oltre 4 miliardi di carte, Visa ha processato un totale di circa $14,5 trilioni di dollari nei dodici mesi precedenti al terzo trimestre fiscale chiuso il 30 giugno. Per avere un’idea, ciò significa che l’azienda ha processato quasi $500.000 in transazioni sulla sua rete ogni secondo. Nei primi nove mesi del suo attuale anno fiscale, il fatturato netto di Visa è aumentato del 11,7% YoY, raggiungendo quota $24 miliardi. Grazie al fatto che sempre più persone ottengono carte di credito e debito e sempre più commercianti accettano i metodi di pagamento di Visa nei loro luoghi di lavoro ogni giorno, l’azienda sta crescendo sotto ogni aspetto, creando un ciclo virtuoso di crescita. Dal nostro punto di vista, il vantaggio competitivo di Visa è evidente nella sua estesa rete globale, che copre oltre 200 paesi, e nella sua avanzata infrastruttura tecnologica. Rapporti commerciali coltivati attraverso relazioni a lungo termine con importanti stakeholder come istituzioni finanziarie e commercianti. Oltre a facilitare i pagamenti, Visa offre un valore aggiunto tramite servizi come la rilevazione delle frodi e l’analisi dei dati, aiutando i clienti a migliorare la loro operatività. Il sistema che Visa ha costruito è in grado di elaborare miliardi di transazioni all’anno, ponendo attenzione sia all’enorme volume di scambi che alla sicurezza degli stessi. Questo crea una “barriera all’ingresso” elevata per potenziali concorrenti, poiché replicare una rete del genere richiederebbe risorse significative, tempo e conoscenze specializzate e la fiducia guadagnata da Visa nei confronti dei suoi stakeholder consolida ulteriormente la sua posizione competitiva. La fiducia è un elemento cruciale nell’industria dei servizi finanziari e non è facilmente duplicabile. È importante notare che l’Earnings Per Share (EPS) di Visa è cresciuto ad un ritmo di oltre il 15% annuo negli ultimi nove anni. A nostro parere, questa impressionante performance finanziaria è in gran parte attribuibile al vantaggio competitivo sostenibile fornito dalla sua rete infrastrutturale e dalle tecnologie a disposizione di Visa. Questo è confermato da un’indagine del 2023 condotta da Morning Consult, che enfatizza la robustezza del marchio e la fiducia dei consumatori nella società. Dal punto di vista finanziario, l’azienda è particolarmente dedita al soddisfacimento degli interessi dei suoi azionisti, destinando circa l’85% del suo flusso di cassa libero (Free cash flow) a loro tramite dividendi e buy-back di azioni, il tutto mantenendo un elevato ROIC. Alla fine del terzo trimestre del 2023, infatti, Visa ha generato 13.074 milioni di dollari in flusso di cassa libero.

Di questa cifra, 8.277 milioni di dollari sono stati destinati ai riacquisti di azioni e 2.823 milioni di dollari sono stati spesi per i dividendi. Ciò significa che di quel 85% sopracitato, circa il 63% è stato utilizzato per il riacquisto di azioni e circa il 22% è stato distribuito agli azionisti sotto forma di dividendi. Inoltre, l’alto Return on Invested Capital (ROIC) di Visa sottolinea ulteriormente l’efficace utilizzo del capitale. La media di ROIC di 9 anni dell’azienda si attesta intorno al 25% all’anno. Un dato che salta all’occhio e che ci fa capire quanto efficace sia Visa nell’allocazione del proprio capitale residuo, generando, di conseguenza, forti rendimenti. Una modesta previsione di crescita annuale del 10% nel flusso di cassa per azione, ci porta a suggerire delle stime di CAGR del 13% nei prossimi cinque anni. Negli ultimi 5 anni, l’azienda ha dimostrato una notevole performance finanziaria. Il suo fatturato ha mostrato una crescita costante e forte, aumentando da 20.6 miliardi di dollari nel 2018 a 31.8 miliardi di dollari negli ultimi 12 mesi TTM (trailing twelve months), rappresentando un tasso di crescita annuale composto di circa il 9%. L’utile per azione (EPS) è stato altrettanto impressionante, crescendo costantemente da 4,42$ a 7,88$, riflettendo la capacità dell’azienda di tradurre la crescita dei ricavi in successo a livello di bilancio. Il valore contabile ha mostrato una piccola tendenza al rialzo, crescendo da 34 miliardi di dollari nel 2018 a quasi 39 miliardi nell’ultimo anno, indicando un tasso di crescita annuale composto di circa il 3%. La crescita del valore contabile è stata lenta, principalmente a causa delle elevate quantità di riacquisti di azioni effettuati dall’azienda negli ultimi 5 anni. Alla data trimestrale più recente, l’azienda ha riportato disponibilità di contanti e equivalenti (assets liquidi o estremamente facili da liquidare) di $18.7 miliardi. Il debito totale dell’azienda ammonta a $20.5 miliardi, una cifra modesta che riflette l’approccio prudente dell’azienda all’indebitamento, dove l’importo totale del debito potrebbe essere ripagato in non più di 24 mesi circa di free cash flow. Il current ratio dell’azienda, una misura della sua capacità di coprire i debiti a breve termine con gli asset a breve termine, è di 1,49, il che è generalmente considerato sano. Guardando oltre i prossimi 12 mesi, ed ipotizzando uno scenario in cui le economie sviluppate di tutto il mondo non entrino in una recessione macroeconomica, l’azienda dovrebbe mantenere una forte crescita, probabilmente di qualche punto percentuale più contenuta rispetto alle medie storiche a causa della scala e della profonda penetrazione di mercato dell’azienda. Tuttavia, ritengo che Visa possa aumentare il flusso di cassa libero di circa il 10% all’anno grazie all’espansione dell’infrastruttura di rete, alla forza del marchio e al team di management aziendale. Quando si considera la valutazione, teniamo sempre conto di quanto stiamo pagando per l’azienda (la capitalizzazione di mercato) rispetto a ciò che otteniamo (i fondamentali sottostanti dell’azienda e le previsioni sugli utili futuri). Credo che un modo affidabile per misurare ciò che è realisticamente possibile ottenere rispetto a ciò che stiamo pagando, sia condurre un’analisi del flusso di cassa scontato (DCF) dell’azienda. Il flusso di cassa per azione (Cashflow per Share – CFPS) di Visa al TTM (Trailing Twelve Months) alla fine del terzo trimestre del 2023 è di $8,89. Teniamo a sottolineare che un CFPS più elevato rispetto a un EPS suggerisce che un’azienda o un progetto ha un flusso di cassa solido e spese c.d. non-cash ridotte. Molti analisti finanziari attribuiscono maggiore importanza al flusso di cassa per azione rispetto all’utile per azione (EPS), poiché mentre l’utile per azione può essere modificato con qualche artifizio, il flusso di cassa per azione è più difficile da manipolare, risultando in ciò che potrebbe essere un valore più accurato della solidità e della sostenibilità di un particolare modello di business. Sulla base dei vantaggi competitivi sostenibili di Visa, come una barriera elevata all’ingresso, un marchio forte e un team di gestione in grado di reinvestire il capitale a un alto tasso di rendimento, pur rimanendo conservativi, riteniamo che il Cashflow per Azione (CFPS) di Visa potrebbe crescere ad un ritmo del 10% annuo per i prossimi cinque anni.

Pertanto, tenendo conto del tasso di crescita entro il terzo trimestre del 2028, il Cashflow per Azione di Visa dovrebbe raggiungere un livello di circa $14,32. Un ulteriore miglioramento delle metriche economiche della società che, stando alle stime di alcuni analisti potrebbe tradursi in un aumento del prezzo dagli attuali $247 ad azione, fino a circa $450 ad azione. Questo aumento rappresenterebbe un CAGR del 13% nei prossimi 5 anni. A nostro avviso, la società non crescerà a ritmi così elevati, non tanto per il suo modello di business quanto per le condizioni macroeconomiche globali che stiamo affrontando negli ultimi anni e con le quali convivremo ancora per qualche tempo. Ciò nonostante l’azienda ha una struttura di costi sostenibile, quindi i margini e la generazione di flusso di cassa libero sono abbastanza sicuri. Dal nostro punto di vista, la valutazione attuale suggerisce un potenziale di crescita del prezzo limitato, pertanto il titolo si presta poco ad operazioni di breve termine pur rimanendo interessante per gli investitori con orizzonti temporali più ampi come i Value Investors. Nel terzo trimestre, il volume totale dei pagamenti di Visa ha raggiunto i 3.166 miliardi di dollari (+7,8% YoY), in linea con la previsione di svariati analisti di 3.133 miliardi di dollari. La tendenza macro della digitalizzazione dei sistemi di pagamento sembra rimanere sostenibile, mentre Visa continua ad espandere il numero delle sue partnership e ad aumentare l’esposizione ai mercati in via di sviluppo. Nel terzo trimestre, l’azienda ha firmato un contratto con SAP per fornire l’infrastruttura per i pagamenti B2B in Asia, è entrata nel mercato dei pagamenti P2P in Bolivia con l’aiuto dell’app YellowPepper e ha firmato diversi altri accordi. Anche se sono tutti piccoli passi ed è improbabile che abbiano un impatto significativo sul fatturato già nel corso del 2023, diversificare l’attività nei mercati in via di sviluppo contribuirà sicuramente a sostenere i tassi di crescita nel medio termine dal 2024 al 2026. Secondo alcuni report, il volume mondiale dei pagamenti digitali dovrebbe aumentare a 9 trilioni di dollari nel 2023 e a 11 trilioni di dollari nel 2024. Tuttavia, crediamo che l’industria sia troppo matura per supportare tassi di crescita annuali superiori al 20%, pertanto forniamo previsioni più moderate per il volume totale dei pagamenti di Visa. 

La monetizzazione delle transazioni, inoltre, sta aumentando più rapidamente di quanto previsto a causa della crescita proporzionale di servizi più costosi, quindi stiamo aumentando la previsione di fatturato di Visa da $32.528 milioni (+11,0% anno su anno) a $32.728 milioni (+11,7% anno su anno) per il 2023 e da $36.085 milioni (+10,9% anno su anno) a $36.096 milioni (+10,3% anno su anno) per il 2024. Visa ha solo un competitor comparabile, Mastercard, e sta negoziando con un discount del quasi 10% rispetto a MA. Nel periodo fiscale dal 2016 al 2022, Visa ha avuto un multiplo (P/E) medio di 25,2x e, adeguato per i tassi di crescita, di 22,9x. Preferiamo Visa rispetto ad MA, poiché a parità di tassi di crescita finanziaria, il titolo Visa costa meno. Se sei un Value Investor come Warren Buffet, le azioni presenti nel portafoglio di Berkshire Hathaway potrebbero interessarti, e se, come noi, non disprezzi le stock che erogano dividendi, Visa (NYSE: V) rientra probabilmente tra le azioni che vorresti possedere. La quota di Berkshire Hathaway nell’azienda è valutata a $2 miliardi, che la rende il 20° più grande investimento nel portafoglio di investimenti del fondo da $352 miliardi (escludendo la considerevole posizione di liquidità di $147 miliardi al 30 giugno). Visa sicuramente non è un’azione per gli investitori alla ricerca esclusiva di un reddito e di dividendi. Dopotutto, il rendimento dei dividendi dell’azione, pari al 0,7%, è appena la metà rispetto al dividendo medio dell’indice S&P 500, pari all’1,5%. Ma per gli investitori alla ricerca di una crescita interessante dei dividendi e di un apprezzamento del capitale, V potrebbe essere una scelta eccellente. Considerate questo, il dividendo trimestrale per azione di Visa è aumentato del 545% negli ultimi 10 anni, passando da $0,0825 agli attuali $0,45, un tasso di crescita annuale composto superiore all’18%. Grazie al suo basso rapporto di payout, l’azienda è stata in grado di investire ulteriormente nel miglioramento della sua rete di pagamento per sostenere una ulteriore crescita e, come abbiamo visto prima, sembra che questa tendenza continuerà. Rispetto ad altre industrie, Visa sembra molto meno vulnerabile sia ai rischi sistemici che a quelli non sistemici, nonostante il rischio sistemico, attualmente sembra essere sempre più realistico a causa di un potenziale rallentamento economico. A diminuire l’impatto di un potenziale rischio sistemico abbiamo i pagamenti che stanno gradualmente spostandosi nello spazio digitale. Secondo i dati della BCE, anche nell’UE, dove il settore bancario è meno sviluppato rispetto agli Stati Uniti, la quota dei pagamenti con carta è quasi raddoppiata dal 2016. Anche il rischio non sistemico, generalmente legato alla perdita di fette di mercato, sembra non poter impattare Visa. Negli ultimi 2 anni, la quota di mercato relativa di Visa rispetto a Mastercard è rimasta piuttosto stabile, oscillando intorno al 58,6%. Le partnership strategiche con le banche e i sistemi di transazione sono state stabilite con lo stesso ritmo da entrambe le aziende e probabilmente non ci sarà alcun arresto alla loro espansione in favore di altri competitor. Anche se la spesa discrezionale potrebbe diminuire, quando ci riferiamo allo scenario più critico (la crisi finanziaria del 2008), il volume totale dei pagamenti di Visa è diminuito solo del 5% al massimo. Naturalmente, attualmente Visa potrebbe subire un impatto maggiore sulle sue operazioni a causa di una base più ampia e di una maggiore penetrazione economica, ma non prevediamo una crisi di tale profondità nel breve termine. L’unico vero inconveniente dell’immensa redditività di Visa è che ha attirato l’attenzione delle autorità di regolamentazione in passato. Ecco perché resta la possibilità di un’azione regolamentare potenziale contro l’azienda, che potrebbe danneggiare la redditività. Un evento completamente esogeno, ancor meno prevedibile di un potenziale periodo di recessione o di stop alla crescita economica.

Confrontando V e MA, possiamo vedere che MA ha attualmente un considerevole premio di valutazione rispetto a Visa. 

 

Le discrepanze tra le due società sembrano essere aumentate negli ultimi mesi

Per giustificare questo premio, si potrebbe argomentare che MA deve essere l’azienda di maggiore qualità delle due. Tuttavia, quando prendiamo in considerazione le attuali metriche di crescita e redditività, ritengo che le due aziende siano abbastanza vicine, con MA che cresce un po’ più velocemente nella maggior parte delle metriche mentre Visa sembra essere in vantaggio su molte metriche di redditività. 

In quasi tutte le altre metriche di valutazione, otteniamo una situazione simile, con Visa che ha una metrica inferiore in quasi ognuna di esse. 

La metrica chiave che risalta è il Ritorno sul Capitale.

Mastercard genera un notevole 40%, mentre Visa produce il 22%. Ciò nonostante, la nostra analisi dei concorrenti e il nostro DCF ci suggeriscono che Mastercard sia sopravvalutata in questo momento e considerando che Visa è il leader di mercato con una quota di mercato globale di circa il 40%, preferiamo investire attualmente nel principale concorrente di MA, Visa. Visa è attualmente a una valutazione più convincente e la leggera differenza nella crescita tra Visa e Mastercard, secondo la mia opinione, non giustifica il considerevole premio di valutazione che MA ha su V. Pertanto, attualmente classifichiamo Mastercard come “Sottopeso” e Visa come “Leggero Sovrappeso” o “Hold”. Il prezzo e, dunque, il rapporto P/E di questi due titoli, ci fanno propendere verso Visa.

Anche se su Visa, in realtà, non vediamo trigger a breve termine che possano far salire il titolo, che renderebbe il titolo appetibile per investitori speculativi di breve termine. Alla luce di quanto appena riportato, consigliamo agli investitori di cercare un punto di acquisto migliore (ad esempio, durante una correzione dell’S&P). Visa ha 14 anni di crescita dei dividendi alle spalle. La crescita dei pagamenti dovrebbe rallentare leggermente rispetto al tasso medio annuo del 18%+ degli ultimi 10 anni, ma Visa può prolungare la sua serie di crescita dei dividendi continuando a distribuire aumenti consistenti. E nonostante le previsioni di crescita relativamente caute, le azioni dell’azienda sembrano essere negoziate ad un prezzo equo o leggermente a sconto secondo diversi analisti. Pertanto, secondo le nostre valutazione, riteniamo che Visa, soprattuto se paragonata alla sua principale competitor Mastercard, sia un potenziale acquisto. Tuttavia, va considerato che un multiplo (P/E) di 30x circa, sebbene sia vicino alla media storica, rimane piuttosto alto. Gli investitori devono tenere presente che se il multiplo dovesse scendere intorno a multipli vicini a 20x, i rendimenti futuri sarebbero significativamente inferiori. Un investitore più conservatore, dunque, potrebbe desiderare di aggiungere questa azione alla propria watchlist per ora, mentre un investitore con una prospettiva più aggressiva potrebbe premere il grilletto su questa società e, in caso di ribasso del prezzo delle azioni di Visa, effettuare ulteriori acquisti andando a mediare il prezzo di carico.

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