Nell’ultimo periodo “Un Movimento Popolare Anti-imperialista” si è sviluppato spontaneamente in tutta l’Africa occidentale francofona a sostegno del “Conseil National pour la sauvegarde de la Patrie” (CNSP) (Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria) del Niger, che è salito al potere il 26 luglio 2023 a seguito di un colpo di stato militare contro il governo eletto del presidente Mohamed Bazoum, sostenuto dal presidente francese Emmanuel Macron. Bazoum è stato tra i fondatori nel 1990 del “Parti Nigerien pour la Democratie et le Socialisme”.

Le manifestazioni in Niger a sostegno del governo CNSP hanno prevalentemente preso di mira la Francia, chiedendo il ritiro delle truppe francesi:

“I manifestanti hanno tentato di assaltare l’ambasciata francese per esprimere la loro indignazione per i decenni di dominio coloniale e neocoloniale subito dal loro paese.” (fonte Liberation News)

Sotto pressione della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) (guidata dal presidente della Nigeria Bola Ahmed Tinubu), nonché dell’Unione Africana e delle Nazioni Unite, la giunta militare del Niger ha “rifiutato di reintegrare il presidente deposto” questo all’8 agosto 2023.

“Il presidente della Nigeria, Bola Tinubu, … che ora presiede la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (ECOWAS) composta da 15 membri, aveva minacciato, pochi giorni dopo l’ascesa al potere del CNSP, di guidare un intervento militare per reimporre Bazoum.” (fonte Black Agenda Report)

 Inoltre, recentemente migliaia di giovani si sono radunati nello stadio di Niamey, per iscriversi come volontari in difesa del loro paese.

Mentre l’ECOWAS è dipinta come un’organizzazione che serve (ufficiosamente) gli interessi neocoloniali sia della Francia che degli Stati Uniti, la popolazione in tutta l’Africa occidentale sembra non essere a conoscenza del ruolo del CNSP del Niger.

Il cosiddetto “Movimento Popolare Anti-imperialista” (composto da progressisti anti-guerra, sindacati, ecc.) è stato deliberatamente fuorviato. La giunta militare CNSP del Niger non è impegnata a combattere il neocolonialismo sponsorizzato dagli Stati Uniti nell’Africa subsahariana. Al contrario, la leadership militare CNSP è (indirettamente) controllata dal Pentagono.

Almeno cinque membri anziani della giunta militare del Niger hanno svolto la loro formazione militare e non negli Stati Uniti.

Il generale Abdourahamane Tiani, che ha guidato il colpo di stato e che attualmente è a capo della giunta militare CNSP, si è formato militarmente presso il College of International Security Affairs (CISA) della National Defense University (NDU). CISA è il fiore all’occhiello dell’educazione e della costruzione della capacità dei partner internazionali nel combattere il terrorismo, la guerra irregolare e la deterrenza integrata a livello strategico del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Il brigadier generale Barmou, che attualmente rappresenta la giunta militare, ha intrapreso la sua formazione militare negli Stati Uniti presso Fort Moore, Columbus, Georgia e presso la National Defense University (ND).

Il brigadier generale Barmou e la sua squadra sono stati recentemente descritti dal Wall Street Journal come “i buoni”:

“Al centro del colpo di stato del Niger c’è uno dei generali preferiti dell’America… [Generale Barmou]”. Nelle parole di Victoria Nuland (sottosegretario dell’amministrazione Biden) (7 agosto 2023):

“… Il generale Barmou, ex colonnello Barmou, è qualcuno che ha lavorato strettamente con le forze speciali degli Stati Uniti per molti, molti anni.”

Tacitamente riconosciuto dalla Nuland, sia il generale A. Tiani che il brigadier generale Barmou, in termini di profilo e background militare, sono “amici dell’America”.

Questi “bravi ragazzi” – che hanno la “benedizione NeoCon” di Victoria Nuland – stanno quindi guidando un vero movimento popolare contro l’imperialismo statunitense? La risposta non potrebbe essere più ovvia.

Ciò che deve essere compreso è che Parigi esercita la sua influenza neo-coloniale all’interno dell’ECOWAS, mentre Washington controlla entrambi i lati, cioè l’ECOWAS e la giunta militare CNSP del Niger. Controlla anche numerosi governi africani in tutto il continente.

Quello che traspare è la presenza di un conflitto mascherato tra gli Stati Uniti e la Francia, di cui i media ancora non stanno minimamente parlando. 

Ciò che si sta venendo a creare è la creazione di divisioni politiche nell’Africa occidentale, che potrebbero potenzialmente portare a un conflitto armato.

La maggior parte degli analisti non ha riconosciuto che la giunta militare CNSP ha un rapporto stretto con il Pentagono. L’amministrazione Biden ha casualmente rifiutato di descrivere la destituzione del presidente M. Barmou come un “colpo di stato” o un “cambio di regime”.

Ricordiamo il movimento di protesta del 2013 in Egitto, che è stato anche caratterizzato da un movimento di protesta di massa (che è stato oggetto di manipolazione):

“I media hanno ritratto le forze armate egiziane come ampiamente “favorevoli” al movimento di protesta, senza affrontare la stretta relazione tra i leader dietro il colpo di stato militare e i loro omologhi statunitensi.

Non illudiamoci. Sebbene ci siano importanti divisioni all’interno dell’esercito, i vertici Egiziani prendono in definitiva i loro ordini dal Pentagono.

Il ministro della Difesa, generale Abdul Fatah Al-Sisi, che ha istigato il colpo di stato diretto contro il presidente Morsi, è infatti un laureato del US War College, Carlisle, Pennsylvania.

Il generale Al Sisi era in contatto telefonico con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Chuck Hagel, fin dall’inizio del movimento di protesta. 

Appare a questo punto chiaro come l’obiettivo non dichiarato di Washington è quindi quello di rimuovere la Francia dall’Africa o per meglio dire il cosiddetto Franceafrique.

L’obiettivo non dichiarato della missione di Victoria Nuland datata 7 agosto 2023 era in definitiva “negare” l’influenza della Francia nell’Africa occidentale, in particolare in Niger, che ha abbondanti riserve di uranio, essenziali per l’industria nucleare francese.

La strategia degli Stati Uniti è quella di indebolire la presenza francese in Africa occidentale, sostituendola con quella americana. Questo processo è in corso da diversi anni e ha portato a tensioni crescenti tra Washington e Parigi.

Il Niger è strategicamente importante non solo per le sue riserve di uranio, ma anche come hub per le operazioni militari statunitensi in Africa occidentale. La base aerea di Agadez, situata nel Niger, è una delle basi chiave degli Stati Uniti in Africa e gioca un ruolo cruciale nelle operazioni di droni e nella raccolta di dati per l’intelligence nella regione.

Mentre la Francia ha tradizionalmente avuto una forte presenza in Africa occidentale, gli Stati Uniti stanno cercando, come loro solito fare, di espandere la loro influenza attraverso operazioni militari, accordi economici e finta diplomazia. Questo ha portato a una sorta di “guerra fredda” tra le due potenze che si spartiscono il potere in Africa, con entrambe le parti che cercano di consolidare la loro presenza e influenza.

Ironia della sorte dunque, l’attuale processo in atto di “Decolonizzazione Francese” non garantisce assolutamente l’istituzione di forme di governo democratiche. Al contrario, tende a favorire lo sviluppo egemonico del neocolonialismo statunitense e la militarizzazione del continente africano, che deve essere fermamente contrastato.

Un modello di militarizzazione statunitense (accompagnato dall’imposizione di politiche macroeconomiche neoliberiste di “trattamento shock”) si è manifestato in diversi paesi francofoni dell’Africa sub-sahariana e proprio in questi tempi in cui l’America si trova con l’acqua alla gola dal punto di vista economico e con molti nemici che prendono sempre più potere quali Russia, Cina ed Arabia Saudita, l’Africa sta tornando un luogo appetibile da cui spolpare denaro e risorse, come sempre successo nella storia.